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Le Monde selon BaggioL'embarcadère (2006)
Le Monde selon Baggio est le deuxième volet du travail réalisé par Mario Morisi autour de la figure du footballeur italien Roberto Baggio. Il s'agit d'un roman dense et baroque, qui mêle, avec jubilation, foot et littérature dans un chaos raisonné. Tout commence par une recherche, une enquête... |
Qui est Roberto Baggio ? Le personnage principal, Ramon Bulgari, met ses pas dans ceux d'un certain Absentès, après l'échange fortuit de leurs cartables lors d'un colloque, et part à la recherche de Baggio qu'en intellectuel dévoué à la mémoire de son père il ne connaît pas. Cette enquête lui permettra, apparemment, de s¹émanciper de l'emprise paternelle, mais peu à peu il basculera de la curiosité à l'obsession jusqu'à se perdre dans la personnalité de celui qui deviendra un modèle... Dans ce volume, nous avons choisi de proposer, à la suite du roman, le premier volet du travail de l'auteur, Orfeo Baggio, créé à l'Opéra-théâtre de Besançon et à la Comédie de Saint-Étienne.
INCIPIT
AVANT-PROPOS
"Le livre que vous tenez entre vos mains est plusieurs. C’est une biographie déguisée. Un récit de voyage. La saga d’une folie. Un livre initiatique. Le livre que vous tenez entre vos mains est une plaisanterie complexe et dramatique. Une plaisanterie qui relie l’auteur à la terre de ses pères, à son père et au génie italique. Une plaisanterie spirituelle et grotesque. Un hommage paradoxal à un homme hors gabarit, fuoriclasse, comme on dit dans son pays. Le livre que vous tenez entre vos mains est un monstre : nez de clown, corps malade, pieds de chimère. Le livre que vous tenez entre vos mains représente six années de solitude et de tumulte, de méditation. et de consommation du ridicule. Le livre que vous tenez entre vos mains est le résultat d’un sacrée confrontation, d’une confrontation sacrée ; il faut beaucoup de sérieux pour écrire un livre idiot.Un grand merci au bodhisattva vénitien. Car le bonheur est tout entier au point du jour et dans les yeux de ma fille chérie."
Le roman est épuisé, mais l'auteur avait pris la précaution d'en mettre quelques exemplaires de côté
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L'article qui suit est paru dans la presse italienne lors de la sortie du "Monde selon Baggio", roman choisi par "L'Express" dans la "Seleçao" des dix meilleurs livres parus avant la coupe du monde 2006 en Allemagne.
" Esce oggi in Francia il romanzo «Le monde selon Baggio» di Mario Morisi, scrittore di origini italiane, appassionato della figura e delle gesta del grande calciatore di Caldogno"
Roberto Baggio, la «magnifica ossessione»
"Potrebbe benissimo intitolarsi «La magnifica ossessione» come il film omonimo - e di culto - di Douglas Sirk. Il suo vero titolo è invece «Le monde selon Baggio»; esce oggi in Francia ed è stato scritto da Mario Morisi, vulcanico e prolifico scrittore di origini italiane, preso da furiosa passione per la figura e le gesta di Roberto Baggio.
Pendolare di lusso fra Francia e Italia, Morisi è diventato sodale di giornalisti sportivi di mezza Italia, colleghi di «Bresciaoggi» in primis, evidentemente, visto che l’oggetto del suo amore e della sua ricerca si esibiva al Rigamonti.
La magnifica ossessione di Mario Morisi per Baggio era già diventata una pièce teatrale, rappresentata con successo a Besançon e a Saint-Etienne e raccontata da questo giornale.
Evidentemente qualcosa ribolliva ancora nella testa e nel cuore di Mario Morisi, se a un certo momento avvertì l’urgenza di scrivere anche un romanzo. Non è un caso se il libro, storia intrigante di un viaggio in Italia, abbia avuto un contributo da parte dell’Associazione Stendhal. Il grande romanziere dell’Ottocento amava definirsi «il milanese» e considerava l’Italia la «matria», la terra del coté femminile della sua famiglia. Penso che a Morisi piacerebbe essere chiamato «il piacentino», visto che la sua famiglia è originaria della città emiliana.
Il suo romanzo inizia con il più classico degli espedienti cinematografici, utilizzato fra l’altro anche da Polanski nel suo thriller «Frantic»: lo scambio della valigia. Nel film di Polanski lo scambio avviene all’aeroporto di Orly, nella capitale francese; nel romanzo di Morisi la sostituzione avviene a Firenze e ne è vittima Ramon Bulgari, figlio adottivo di Vernon Bulgari, intellettuale di culto del Novecento, ispiratore occulto della beat generation e compagno di strada di Herman Hesse, Dada, Breton, eccetera.
Ramon Bulgari (R.B. come un altro R.B.) è fisicamente - talora anche psichicamente, vista la sua propensione alla paranoia - molto male in arnese: è un concentrato di tutte le malattie, si regge in piedi grazie a misteriosi intrugli che gli vengono propinati da medici in vena di sperimentazioni e a un rene, avuto graziosamente in dono dalla sua segretaria, la quale, però, intende prima o poi, anche molto poi, rientrarne in possesso.
A Firenze, a palazzo Pitti, durante un convegno internazionale sull’opera del padre, Ramon dà in escandescenze e se la prende con un orecchio della moderatrice. Quindi, recuperata la sua valigetta, taglia la corda. Davanti a una Guinness, in un pub della via Pallazuolo, sotto gli occhi di Mimmo, il padrone, Ramon vuota il contenuto della borsa. Ecco cosa contiene: «Sette quaderni marca Clairefontaine, tredici bloc-notes, una copia del Guerin Sportivo, il manoscritto di un testo destinato al teatro, una busta contenente l’inizio di un romanzo, un numero indeterminato di camicie e una rivista pornografica».
Il romanzo parla di un certo Roberto Baggio, nato il 18 febbraio 1967 a Caldogno, e l’autore è Mario Absentès che ha già al suo attivo libri come «Mort à la Mère» e «Castor Paradiso».
Ora, se vi dico che i libri in questione sono stati realmente scritti da Mario Morisi con lo pseudonimo di Mario Absentès, capirete come il Nostro abbia messo in «abime», in finzione, se preferite, se stesso e il proprio lavoro di scrittore, un po’ come ha fatto Nico Orengo nel suo penultimo libro «L’intagliatore di noccioli di pesca», divertente romanzo in cui il professor Pietro Scullino, critico letterario, parla dei libri dello scrittore ligure-piemontese Nico Orengo.
Le analogie con Orengo finiscono qui perché l’aspetto forse più originale e intrigante del libro di Morisi è lo stile: un flusso denso e magmatico quanto diretto ed efficace, supportato da una lingua parlata, venata di argot, che fa spesso pensare a Frédéric Dard, l’inventore del commissario Sanantonio, un Dard con l’ossessione del «maledetto» Céline.
La persona che dice io nel libro di Mario Morisi è dunque Ramon Bulgari, sul quale si proietta l’ombra e l’identità di Mario Absentès, pseudonimo di Mario Morisi. Il cerchio è chiuso.
Aggiungiamo, per la cronaca (sportiva), che nella pagina dei ringraziamenti figura il nome di «Bresciaoggi» e di Marco Bencivenga, così come notiamo a pagina 33 del manoscritto l’apparizione di un dentista coreano di nome Pak Do Ik...
Le Rondinelle e «Brescia, una città lombarda di 180.000 abitanti, sede industriale della fabbrica Beretta...» fanno la loro appaizione a pagina 93. Edoardo Piovani, «uno del Brescia-calcio assillato da centinaia di associazioni», è citato a pagina 124.
Arriviamo a pagina 171 di questo libro che si autodefinisce «un giallo metafisico che prende spunto da un calciatore geniale» per sentire qualificare fortunati i giornali come il «Guerin Sportivo» e «Bresciaoggi» che avevano mandato qualcuno alla prima di «Orfeo Baggio».
Si potrebbe anche parlare di quel giorno in cui Ramon Bulgari si fermò nel parcheggio dell’hotel Touring di Coccaglio. Ma basta con l’autoreferenzialità. Arriviamo diritti al capitolo tredici, intitolato «No Roby, no Party»: siamo allo stadio Rigamonti, è l’undici maggio 2004 e mancano cinquanta minuti alla partita..."
Fausto Bona